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82tl E. FR~"'CL~l EO A. )!ESSERI
iu geni da. parte di popolazioni suificicntcmente ampie, sono
risultate piuttosto uniformi ed incapaci di esprimere dal loro
~eno gli ecotipi più adatti al cambiamento del clima. Possiamo
quindi pensare alla, vegetazione odierna di i\I::trettimo come ad una
Y(•getazion.c cb.e ci riflette hL situazione del periodo del distacco ;
t ntto ciò si riferisce, llrtttmdmcnte, a quello pa.rti che non banno
subito tentath'i di co!Lura. DoYunque l'uomo ha tentato di colti-
YfLre, anche se poi ha n.bbandonato il terreno a so stesso, si ò ve-
nuta ricostituendo una vcg<'t:tzion<', in cui le pianto spccia.li ten-
gono un ruolo molto secondario.
Per tutte le rn.gioni suddette, ci sembra che il riportare l'iso-
lamento di Marcttimo al Calabriano, come su basi geologiche
:wrebl>c stabilito il PA'rA, and.l'chb<' particolarmentr bene per la.
Y<'geta.zionc dell'isola.
La, pcrsistenza dell'Arco TilTenico dUJ·anto il Plioccne fino
<.t.IP.in.izio ùel Quatcrnario, consentendo ru1 ampio e prolungato
('Onta.tto della, Sicilia, settentTiom.Llc con un importante lembo del
Continente suù tirrcnico, ci pe1·mettc anche di comprendere me-
glio l(' ca l'atteristiche essenziali della vegeta.ziono siciliana. In de-
finith·a, con tutta la sua. parte n nord del mare plioc<'nico centrale,
l:t Sicilia avrebbe fatto parLo intcgL·ante di detto continente e ne
a vrcbbc t'l't'ditata. la flora, cosl <:ome essa si trovava costituita nel
Plioccn<', con il retaggio dello viC('Hde che nel c01·so del ~:liocene
avcv:tno fa.tto risentire il loro pe~;o sulle diverse pa1·ti ùi detta
rompi e~. a tcrrn, : flora giunta dall' Egcide, attraverso le preHe di
<:ontatto fLd oriente, flora giunta, d<Ll Continente mediterraneo occi-
dcntalC' attraverso le preso di contatto n.d occidente, comunanza
C'OH la flora ca.mpana. Diviso dal mare pliocenico dalla Sicili::t,
settentrionale cd in connessione con la Cil·enaica, solo l'estremo
lembo sud della, grande isola non ba niente a comune con il Con-
tinente sud tirrenico ; c~;. o presenta infatti un tipo di vegetazione
del tutto diversa. Ciò s~icga lo peculiarità dclPcndemismo sici-
liano e richiama l'osservazione fatta da ORISEBACH (187o) che,
da.l momento che la maggioranza delle piante endemiche del-
l'Italia si ritrova a Napoli o in Sicilia, diviene probabile che
molte di queste piante si siano <'!>pan!'ìe dalla Sicilia,, e non in
direzione inversa.
Come parte costituente dello stesso Continente sud tilTcnico,